Bund / JGB
Perché l'Euro continua a salire?

Si incomincia a vedere con malcelata irritazione alla continua crescita di valore da parte della moneta europea. Dimenticate le profezie di sventura di venti mesi fa, quando si davano per imminente la scomparsa dell'Euro, la continua rivalutazione nei confronti del dollaro inizia a limare le quote di mercato delle aziende del Vecchio Continente. Ma a Francoforte si ostenta una calma teutonica, e nessun provvedimento è stato adottato fino ad ora per contrastare la rivalutazione della nostra moneta.
Il continuo rialzo dell'Euro nei confronti del biglietto verde trova ragionevole spiegazione nelle differenti dinamiche della politica monetaria delle due sponde dell'Atlantico: ad occidente la Federal Reserve continua ad espandere il suo bilancio, sebbene ad un ritmo decrescente; ad oriente la BCE vede il suo bilancio ridursi, per il riborso anticipato dei prestiti contratti dalla banche europee a fine 2011 sotto il programma "LTRO". Naturale che questa diversa dinamica produca "più dollari" e "meno euro".

La differente politica monetaria si riflette sui tassi di interesse. In termini reali, al netto cioé dei differenti tassi di crescita dei prezzi al consumo, il differenziale a 2 anni UE-USA punta stabilmente verso l'alto, come ci ricorda un grafico di qualche tempo fa, proposto da Credit Agricole.
In USA il CPI si attesta all'un percento circa; i tassi nominali a 10 anni al +2.7%, per cui quelli reali si collocano su questa scadenza al +1.7%. Nell'area Euro in media i rendimenti decennali si attestano al +2.6%; ma con un inflazione virtualmente nulla i tassi reali finiscono per essere superiori a quelli americani, attirando irrimediabilmente capitali.

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