Bund / JGB
Quella divergenza inspiegabile fra economia e tassi di interesse

Il 2022 sta confermando la riscrittura di un paradigma generazionale: quello che impone un declino del costo del denaro quando l'economia va in sofferenza. La Germania è piegata dall'inizio dell'anno da una recessione che rischia soltanto di peggiorare, eppure i tassi di interesse puntano risolutamente verso l'alto: con il rendimento del Bund decennale salito dal -0.4% di fine 2021 al corrente +1.70%.
Impressionante la dinamica messa a segno dallo yield decennale di Berlino, capace in dodici mesi di guadagnare quasi duecento punti base: 197, per l'esattezza. Dal 2004 in poi, non si scorge un precedente vagamente analogo. Chi investe in reddito fisso, è stato letteralmente bruciato.

Questa dinamica stride, in contrasto all'andamento dell'economia: con la componente delle aspettative dello ZEW Index al contrario scesa ai livelli più bassi degli ultimi 14 anni. Soltanto nel 2008, al culmine della crisi finanziaria, lo ZEW Expectations Index scese a livelli più infimi, e neanche di molto.
Emerge la dicotomia venutasi a creare negli ultimi dodici mesi: con i tassi di interesse che hanno puntato verso l'alto, mentre l'economia è precipitata senza alcuna rete di protezione.
Segno evidente che si stanno riscrivendo le regole del gioco. Con i tassi di interesse insensibili alle prospettive macro, e più correlati invece alle dinamiche dei prezzi al consumo. D'altro canto non potrebbe essere diverso, con un'inflazione - al dettaglio ed all'ingresso - che a Berlino fa letteralmente tremare i palazzi.

Futile in simili circostanze cercare di spiegare la divergenza venutasi a creare: a meno di abbracciare un nuovo paradigma, a cui probabilmente non tutti gli investitori sono abituati.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...