Via XX Settembre
Calo rendimenti in Italia: tutto merito nostro?

Si può esultare per il declino dei tassi di interesse sperimentato in Italia nelle ultime settimane? certo che sì: un minore costo del denaro libera risorse pubbliche preziose, da destinare a spesa più produttiva del servizio del debito; allenta la pressione sui conti pubblici e contribuisce a ridurre gli oneri finanziari per aziende ed imprese: incoraggiando rispettivamente gli investimenti e il potere d'acquisto.
Si può sorvolare sul fatto che i fautori di questo calo siano investitori affamati di rendimenti, disperati per la virtuale scomparsa di titoli di Stato dallo yield anche soltanto nominalmente positivo (i bond dal rendimento negativo superano i 13 trilioni di dollari di valore; pari ad 1/4 di tutto lo stock globalmente in circolazione); e che trattano i BTP italiani alla stessa stregua dei bond emergenti e dei famigerati leveraged loan.

Ma si rischia una figura barbina se se ne attribuisce la paternità.
Perché i rendimenti pubblici in Italia sono scesi in misura sensibilmente inferiore rispetto a quanto sperimentato altrove.
Tant'é vero che mentre da noi, malgrado questa sforbiciata, il rendimento medio si colloca di un punto percentuale sopra i livelli raggiunti nel 2015; nel resto d'Europa quei livelli sono stati eclissati.
Fondatamente, i rendimenti in Italia sono scesi perlopiù per demeriti altrui. Ma forse è più comodo intestarsi la vittoria a tavolino...

Un operatore professionale da molti anni attivo sui principali mercati finanziari mondiali. Continua...