Via XX Settembre
I BTP rendono ancora troppo poco

I globali timori di surriscaldamento dell'inflazione non toccano più di tanto l'Europa e tanto più l'Italia, ove i prezzi al consumo restano - più che tiepidi - gelidi: secondo l'OCSE il Consumer Price Index a gennaio si attesta ad una variazione annuale del +0.74%: in calo, rispetto al +1.87% di aprile 2017, ai livelli più bassi degli ultimi 13 mesi. Se l'inflazione è la via per ridurre in termini reali il debito (pubblico e privato) in Italia, bisogna riconoscere che si va in direzione opposta.
Il flirt con la deflazione impatta anche sul livello reale dei rendimenti dei titoli di Stato. Alla fine del mese passato, il bond governativo tricolare pagava l'1.3%: un dato in crescita, proprio per il fenomeno descritto.

In un contesto storico, peraltro, il real yield del BTP decennale si attesta tuttora su livelli infimi: ancora una deviazione standard sotto il livello tendenziale degli ultimi vent'anni. Un real yield del 2.0% sarebbe il minimo che ci si dovrebbe aspettare, alla vigilia di una tornata elettorale che richiederebbe un premio per il rischio ben maggiore di 130 punti base oltre l'inflazione ufficiale.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...