Spread Italia in caduta libera

- 13/03/2024
Buone notizie per le finanze pubbliche nazionali. Il premio per il rischio per chi acquista titoli governativi di Via XX Settembre si va sempre più assottigliando. Certo in una discreta misura contano pure le difficoltà in cui si dibattono le finanze pubbliche teutoniche; ma a conferma del fatto che si tratta di un movimento virtuoso che riguarda soprattutto l'Italia - e nemmeno più soltanto le economie mediterranee - c'è il confronto fra il rendimento pagato sui BTP decennali, e la remunerazione su analoga durata delle emissioni governative di Germania (linea nera nella figura in basso), Francia (linea blue) e Spagna (in rosso).
In tutti i casi il premio per il rischio ha conosciuto una compressione da ottobre dello scorso anno in avanti: lo spread ItaGer essendo sceso da 205 a 127 punti base, lo spread ItaFra da 140 a 83pb; ItaSpa da 93 a 47pb.
Un premio per il rischio così contenuto non si registrava dal quarto trimestre di tre anni fa. Un viaggio di andata e ritorno quasi ultimato. Sarà difficile migliorare la buona prestazione offerta nella prima parte del 2021.
È come se gli investitori abbiano rivolto le loro attenzioni e premure verso il mercato a più elevato beta, o potenziale: comprando la carta italiana per i maggiori margini di guadagno che offriva in un contesto che si preannunciava di risk-on.
Non è un caso che questa compressione dello spread governativo, sia andata di pari passo con una sovraperformance del listino azionario italiano, rispetto al resto delle borse europee.