T-Bond e Notes
I tassi di interesse recupereranno il terreno perduto

Alcuni lamentano la sopravvalutazione del mercato, e la necessità di sopportare elevati multipli per comprare azioni salite in modo esponenziale negli ultimi 9-10 mesi. Sopravvalutazione, è bene ricordarlo, non fa rima con bolla prossima ad esplodere. Non sull'Equity.
Altri mercati casomai meriterebbero lo stigma della mania speculativa: segnatamente, quelli obbligazionari. Lo si desume non tanto dalla compressione esasperata dei rendimenti nominali - e reali - offerti; ma anche dal confronto improbabile con la dinamica del ciclo economico.

A questo giro i tassi di interesse "si rifiutano" di agire come siamo abituati a vedere. Mentre il Global PMI (linea nera, scala di destra), calcolato da JP Morgan, svetta ai livelli più elevati degli ultimi quasi tre anni, collocandosi in ampio territorio espansivo; il rendimento del Treasury Note (linea azzurra, scala di sinistra) resta al palo.
Evidente il ritardo accumulato. È come se una "misteriosa" forza contenesse l'onere del debito federale americano. Se non ci fosse una qualche repressione finanziaria, lo yield decennale USA a quest'ora si attesterebbe al 2.5%. Perlomeno, a metà strada rispetto al corrente "unovirgola qualcosa".
Fino a quando questo controllo di fatto della curva dei rendimenti sarà difendibile? quale sarà il livello di aspettative inflazionistiche, superato il quale la bolla dei titoli di Stato esploderà? e dove sarà impiegata a quel punto la liquidità in fuga?
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Un operatore professionale da molti anni attivo sui principali mercati finanziari mondiali. Continua...