Il paradigma del decennio non è cambiato

- 22/07/2025
Il segretario al Tesoro Bessent, contaddicendo sé stesso quando criticava l'operato del predecessore Yellen, sta continuando a privilegiare la copertura del fabbisogno finanziario USA mediante emissione considerevole di titoli di Stato a breve scadenza; nel tentativo di non vincolare le finanze americane ad emissioni dalla cedola ritenuta elevata.
In questo ben imitato dal comune investitore, attratto dall'apparente convenienza del rendimento ora raggiunto dalle scadenze lunghe: e dunque ben intento a vincolare il proprio investimento sui 5-7, quando non 10 anni: perché non mettere in portafoglio un T-Note che garantisca fino al 2035 il 4.50%?
Il problema è che da cinque anni questa strategia si rivela palesemente perdente.
Il confronto fra un investimento in bond a breve scadenza e titoli a lunga scadenza; dal 2020 sale senza soluzione di continuità. In parole povere, è convenuto molto più puntare sulle scadenze brevi: che hanno offerto yield non così mortificanti, e soprattutto senza la volatilità ed i drawdown dei titoli a lunga scadenza.
Allo stato attuale, questa tendenza non conosce soluzione di continuità, proponendo una inclinazione vistosamente opposta rispetto a quella che ha contraddistinto il decennio - abbondante - precedente.
In base all'antica regola che un trend è in vigore fino a che si ottiene prova del contrario, perché ancora oggi molti investitori si lasciano irretire da una strategia palesemente inefficace?