Ma dove pensano di andare i tassi di interesse?
- 05/05/2022
Il FOMC ha consolidato la soglia del 3.0% sui rendimenti obbligazionari americani. Troppo tardi però per non notare una clamorosa divergenza in essere ormai da tanto tempo: quella fra lo yield dei Treasury, appunto; e lo stato di salute dell'economia mondiale, misurato dall'andamento del PMI manifatturiero.
Nella figura in basso, il Global PMI calcolato da JP Morgan è raffigurato in nero; lo yield dei Treasury, in blue.
Fino ad ora abbiamo assistito ad una evidente quanto logica correlazione: con il rafforzamento della performance economica che coincideva con l'aumento del costo del denaro, laddove al contrario le fasi recessive coincidevano con un raffreddamento dei tassi di interesse.
Questo, fino a un anno fa. Quando il Global PMI ha svoltato verso il basso mentre il rendimento dei Treasury, noncurante, ha proseguito verso l'alto.
Ora, è vero che il primo tende ad anticipare, ma di non più di qualche mese. A quest'ora, i tassi di interesse avrebbero già dovuto curvare verso il basso.
La spiegazione più plausibile è che la correlazione si sia ribaltata: con i tassi che aumentano proprio perché l'economia rallenta. Sarebbe una svolta epocale a cui forse non tutti gli osservatori ed investitori sono abituati. E spiega per esempio perché i difensivi stiano sovraperformando così vistosamente i ciclici, pur a fronte di tassi di interesse in ascesa. E, nello specifico, perché i bancari non stiano affatto beneficiando di un aumento del costo del denaro che dovrebbe lubrificare i margini di intermediazione creditiza.