Quando finirà il bear market dei bond USA?

- 30/06/2025
Molti investitori sono naturalmente attratti dai correnti livelli di rendimento dei bond governativi di tutto il pianeta. Avendo subito una remunerazione nulla se non nominalmente negativa fino alle prime settimane del 2020, è naturale che un rendimento ora robustamente superiore allo zero susciti malcelati entusiasmi per gli amanti del reddito fisso.
E tuttavia è doveroso chiedersi se un rendimento del 4-4.50% corrisposto dai Treasury decennali, con punte prossime al 5% sulle scadenze trentennali, possa essere sufficiente a tutelare dal rischio, o se non sia ragionevole temporeggiare e parcheggiarsi sulle scandenze più brevi, in attesa di una remunerazione più irresistibile.
La domanda è lecita, osservando l'andamento del Treasury Bond dal 1990 in poi.
Un'intera generazione è stata educata alla prospettiva di un ritorno in conto capitale che si aggiungesse alle cedole corrisposte dai bond governativi (americani). Anzi, a dirla tutta il capital gain è stato per lungo tempo l'elemento prevalente nelle decisioni di investimento. Una valutazione non peregrina, vista la crescita costante delle quotazioni, specularmente all'avvitamento dello yield verso il basso. Ma ad un certo punto il giocattolo si è rotto.
Ad aprile di tre anni fa il T-Bond è nettamente fuoriuscito dal canale ascendente entro cui si è mosso per diversi lustri. Un break verso il basso, accompagnato persino da un imperdibile pullback, prima del successivo nuovo rilassamento delle quotazioni. Che ora appaiono ben lontane dal canale ascendente storico.
Quel sentiero benigno è storia del passato. E la discesa che ha superato i cinque anni di anzianità, francamente non sembra in procinto di essere archiviata. Si possono assumere le dosi di rischio che si ritengano più opportune e sostenibili, ma il grafico conferma un'inclinazione negativa che va doverosamente rispettata così come è stata assecondata fino al 2020 la pendenza positiva del percorso del T-Bond.
In mancanza di prove contrarie, è legittimo sospettare che i rendimenti dei titoli di Stato americani possano ulteriormente puntare verso l'alto. L'abbattimento di quota 5.0% sarebbe questione di "quando", non di "se". E a quel punto, per chi avesse puntato sulle scadenze lunghe, il capital loss finirebbe per fagocitare la remunerazione offerta dalla cedola.