Treasury: rally correttivo o genuina ripartenza?

- 09/01/2024
In due mesi i titoli di Stato hanno recuperato quasi tutte le brutali perdite che hanno tinto di rosso fino ad autunno inoltrato il 2023 del mercato obbligazionario mondiale. Alla fine dell'anno il bilancio è risultato nominalmente positivo: ma giusto perché nel conteggio della performance complessiva includiamo anche le cedole. In termini di net return, sarebbe stato un pareggio striminzito, dopo tre anni di ribassi, comunque insoddisfacente visto l'andamento dell'inflazione che uno strumento di investimento come i bond dovrebbe più che compensare.
Eppure, il sentiment degli investitori si è fatto da positivo a effervescente. Non bastassero i copiosi conferimenti che hanno contraddistinto l'intero anno, sul finale dell'anno passato la raccolta netta ha fatto nuovi proseliti, ed è aumentata la proporzione di investitori che nutrono aspettative bullish sul mercato obbligazionario. Riflesso evidente di un ben prevedibile posizionamento.
Ad un certo punto, l'85% degli investitori era bullish sui Treasury. In termini medi mensili, il bullish consensus si è spinto nella fascia rossa compresa fra il 70 e l'80 percento. Una coralità che conforta chi lamenta la solitudine; ma che per le prospettive del mercato non può incoraggiare.
Infatti tutti gli episodi precedenti di prevalenza di ottimismo, sono stati registrati in prossimità dei massimi del mercato dei Treasury americani. Non ci vuole molto per comprenderne il motivo: se tutti sono bullish, è perché tutti o quasi hanno comprato. Sicché residua poco denaro ulteriore in grado di sospigere verso l'alto le quotazioni che, di conseguenza, si sgonfiano come un soufflé.
Questa volta sarà diverso? chi lo sa. L'onere della prova spetta ai rialzisti: sono essi che devono dimostrare che denaro ulteriore per innalzare le quotazioni ce ne sia in abbondanza. Vedremo se le prossime sedute lo confermeranno, o se i Treasury torneranno mestamente indietro dopo aver ultimato l'ennesimo rally correttivo.