Europa
Ce la farà l'Italia senza la Germania?

La grossa incognita che affronta l'economia italiana sul finire di questo 2025, è appurare se disponga dei requisiti soggettivi tali da poter prescindere dalle indecisioni del quadro congiunturale tedesco. L'anno era iniziato con ben differenti auspici: con un'area Euro che puntava a sfidare l'eccezionalismo americano, forte di investimenti in infrastrutture e Difesa che avrebbero rilanciato le sorti della crescita economica. Dopo un inizio promettente, però, la capofila si è persa per strada, zavorrata dalle pastoie politiche di Berlino.

Il PMI manifatturiero della Germania è risalito costantemente: fino alla soglia cruciale dei 50 punti: quando ha avviato un doloroso ripiegamento. La produzione industriale in Italia (linea azzurra, scala di destra nel grafico) per lunghi tratti ha prescisso dal tonfo della manifattura tedesco, salvo risalire generosamente quando l'indice di diffusione di Berlino è risalito fin sotto la soglia dell'equilibrio.

Lì le sorti della prima e terza economia dell'Eurozona hanno manifestato una tendenza iniziale alla divergenza. Non disponiamo ancora della variazione annuale della produzione industriale in Italia nel mese di ottobre, disponendo invece già del PMI manifatturiero della Germania di ottobre e novembre; ma sarebbe non così sensazionale se il primo dato a sua volta subisse uno stop.

Questo, perlomeno, in ossequio ad una correlazione consolidata. E se gli eventi recenti andassero nella direzione di un parziale superamento di questa connessione? a novembre in Italia il PMI Nuovi Ordini è schizzato ai massimi degli ultimi tre anni e mezzo. Farebbe ben sperare per i mesi a venire ed in particolare per il quarto trimestre in termini di crescita complessiva.

Si direbbe che i responsabili degli acquisti delle aziende italiane vedono il futuro con occhi diversi rispetto ai loro omologhi tedeschi.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...