Euro: e adesso recuperiamo il ritardo

- 24/04/2017
Subito dopo la conclusione del primo turno delle elezioni presidenziali francesi, l'euro è vistosamente rimbalzato, spingendosi oltre quota 1.090 contro dollaro: come se fosse stato rimosso un macigno che ne impediva l'ascesa. In effetti da tempo la divisa comune è tanto sottovalutata sul piano fondamentale (contro il biglietto verde la teoria "PPP" della parità dei poteri d'acquisto suggerisce un valore di equilibrio a 1.23 dollari...), quando trattenuta nel mercato valutario.
Soprattutto se si confronta l'andamento dell'euro/dollaro con quello dei bilanci delle due banche centrali atlantiche: vero determinante dell'andamento di lungo periodo dell'Eur/Usd.
Il grafico elabora il tasso di variazione annuale (linea blue, scala di sinistra) del rapporto fra bilancio della Fed e bilancio della BCE; messo a confronto con l'andamento su base settimanale dell'euro/dollaro (nero, scala di destra). Come si può rilevare il cambio ha subito una flessione ingiustificata, fra novembre e dicembre, soltanto in parte recuperata negli ultimi mesi. Il citato rapporto punta di recente nuovamente verso l'alto, e si attesta su livelli che hanno visto l'euro scambiato la scorsa estate a 1.13 dollari: non si vede perché il cambio in esame debba tuttora collocarsi su livelli inferiori.