Fine dell'espansione creditizia in Italia

- 08/03/2023
Il campanello d'allarme ha risuonato quando la Banca d'Italia ha reso noto il contributo nazionale agli aggregati monetari comunitari. Benché a dicembre l'offerta di moneta "M2" sia cresciuta rispetto al mese precedente, in termini di confronto anno su anno alla fine del 2022 M2 ha denunciato una contrazione: -0.3%.
Non molto, ma è la prima volta in undici anni che l'offerta di moneta in Italia si contrae in termini nominali (figurarsi in termini reali). Questo dato ha fatto da apripista ai volumi di credito erogati al settore privato: famiglie ed imprese. Non sorprende che a sua volta la dinamica sia risultata altrettanto mesta, anche se dal saldo non così vistosamente spiacevole.
Ma è tutta una questione di tendenze.
Sì, perché alla fine dello scorso anno i volumi di credito erogati dalle banche italiane a famiglie ed imprese, hanno penetrato la media mobile a 24 mesi che da sempre ne accompagna fedelmente le evoluzioni. Con il dato più recente a disposizione, viene dunque formalmente meno la tendenza positiva inaugurata poco più di tre anni fa, che a sua volta tentava di compensare un credit crunch andato in onda per quasi tutto lo scorso decennio.
La disponibilità di offerta di credito (e dei soggetti prenditori, s'intende) ha contribuito a generare sorprese perlopiù positive nel passato biennio. La svolta di dicembre apre scenari poco idilliaci, con l'economia italiana che in termini reali si appresterebbe nei prossimi mesi a deludere le aspettative degli esperti. E delle autorità.