Europa
Frena l'economia italiana in primavera

Non tira una bell'aria sull'economia italiana. A maggio il PMI manifatturiero è sceso per il secondo mese consecutivo, consolidando il posizionamento sotto la soglia dei 50 punti, superata di misura a marzo dopo una paziente opera di recupero.
Quel che è peggio è la scomposizione del dato generale nelle due componenti più significative dei nuovi ordini e delle scorte: con il primo dato (linea verde nella figura in basso) in caduta libera, in accelerazione verso il basso rispetto alla tenuta delle scorte (linea rossa).

Depone a favore della dinamica manifatturiera futura, per via della funzione anticipatrice del rapporto NO/I (New Order vs Inventories) rispetto al PMI headline.
In effetti tale rapporto è precipitato in due mesi da 1.06 a 0.91: il secondo trimestre si accinge a fornire sorprese spiacevoli per la congiuntura economica. Probabilmente, un quarto dalla crescita reale negativa del PIL.
La figura in basso però propone anche il CESI: vale a dire, l'indice delle sorprese macro, in questo caso spostato in avanti di ben 7 mesi. Questo ci consente di proiettare la dinamica congiunturale nel Belpaese fino alla fine dell'anno.

Alla luce di questa indicazione leading, il declino del PMI NO/I dovrebbe essersi arrestato a maggio. Un rimbalzo è prevedibile nei prossimi sei mesi. Ragion per cui la frenata dovrebbe essere contenuta al trimestre corrente, con la seconda metà del 2024 che dovrebbe tendenzialmente arridere all'economia italiana.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...