Italia a passo di gambero

- 23/07/2018
Se, come ormai appare assodato da più parti, il problema fondamentale dell'Italia è rappresentato dall'andamento dell produttività, che contiene il tasso di crescita potenziale dell'economia, lasciando che la crescita del deficit incida più pesantemente sul rapporto debito/PIL; a questo punto ho una buona notizia e una cattiva notizia. Partiamo da questa: fatto pari a 100 il livello della produttività nel 2002 , ci attestiamo correntemente su quasi tre punti più in basso. È sconsolante, se consideriamo che in tutti gli altri stati dell'area Euro, nello stesso arco di tempo, la produttività invece è cresciuta.
La buona notizia invece è che negli ultimi due anni invece sono stati compiuti passi in avanti.
Evidentemente il Quantitative Easing di Draghi ha finalmente sbloccato il credito bancario, tornato a finanziare le aziende e dunque gli investimenti produttivi. La ripresa della Capex ha sospinto verso l'alto la produttività, contribuendo ad innalzare il tasso di crescita potenziale dell'economia. Non è un caso che nel frattempo il famigerato rapporto fra debito e PIL in Italia abbia smesso di crescere: è già qualcosa. Affinché però il rapporto svolti definitivamente verso il basso, occorre promuovere riforme strutturali che rilancino produttività e crescita della forza lavoro. Sperando che nel frattempo non si approvino controriforme che farebbero al contrario svolgere minacciosi passi indietro al nostro paese.