Italia-Germania: prove tecniche di sganciamento

- 11/10/2022
Conforta il dato diffuso questa mattina sulla produzione industriale in Italia: cresciuta del 2.9% rispetto ad un anno fa. Ancora una volta, le release macro si collocano al di sopra delle forse eccessivamente depresse aspettative, confermando uno stato di salute dell'economia invidiabile quest'anno. Per il 2023 sarà tutta un'altra storia, ma intanto godiamoci il momento.
Il dato di agosto è significativo per un altro motivo. Storicamente, l'attività industriale in Italia risulta molto sensibile allo stato di salute del settore manifatturiero tedesco. Per molte aziende tricolori, le commesse provenienti da Berlino sono linfa vitale. Come si diceva una volta per gli Stati Uniti, se la Germania startunisce, l'Italia prende il raffreddore.
Questo è valso perlomeno fino ad ora. Adesso si nota un accenno di dissociazione fra l'andamento della produzione industriale, in Italia, per l'appunto robusto, e il barometro dell'attività manifatturiera in Germania.
Evidente la divergenza in atto: con il PMI manifatturiero tedesco sceso a settembre ai minimi da luglio 2020, laddove invece il tasso di crescita annuale della produzione industriale punta chiaramente verso l'alto.
Non diciamo che l'Italia abbia miracolosamente acquisito una autonomia operativa che le consenta di prescindere dalla crisi economica in cui sembra versare la prima economia dell'Eurozona. Ma di sicuro questa embrionale tendenza sembra suggerire ciò che altri dati testimoniano: una straordinaria resilienza del Belpaese, in grado di affrontare le impegnative sfide del momento con una reattività ed un vigore fino a poco tempo fa impensabili.
Speriamo che il momento persista.