Italia: piano a parlare di inflazione...

- 03/05/2017
Giusto quando si incominciava a parlare di minaccia inflazionistica, è intervenuto il dato di marzo dell'indice dei prezzi al consumo, calcolati dall'OCSE, a spegnere i timori. Il CPI ha ripiegato al +1.4%, rispetto al +1.6% di febbraio: una soglia ancora del tutto fisiologica, ben inserita nel processo disinflazionistico in essere dall'inizio degli anni Novanta.
Sotto questa prospettiva, la "fiammata" degli ultimi due anni, ben spiegata dalla ripresa delle materie prime, e in misura minore domesticamente dalla ripartenza pur stentata del ciclo economico, sembra del tutto fisiologica.
L'andamento dell'indice dei prezzi al consumo appare ben inserito all'interno di un canale, in essere ininterrottamente dal 1990, e di cui pur sono state sollecitate le due pareti. Quella inferiore è stata avvicinata all'inizio del 2015, prima della fiammata da ottobre dello scorso anno a febbraio appunto di quest'anno.
Sotto questa prospettiva, è evidente che di inflazione si potrà parlare non prima, eventualmente, che il CPI si spinga oltre il 2.2%. Una possibilità al momento improbabile, se non remota.