Europa
L'Europa cerca di uscire dalle secche macro

Delude la batteria di PMI manifatturieri nel mese di giugno: quattro delle prime cinque economie continentali denunciano un arretramento rispetto alla rilevazione del mese precedente. Si salva soltanto l'Italia, che vede il PMI risalire di misura: 45.7, contro i 45.6 punti di maggio. Poca roba, con un barometro ancora posizionato ben sotto la soglia dell'equilibrio.

Poteva andare insomma decisamente meglio. Ma si potrebbe trattare di un fenomeno stagionale.

La figura in alto mostra la variazione annuale delle economie contemplate: Germania (linea nera), Regno Unito (viola), Francia (grigia), Italia (verde), Spagna (rossa) oltre alla stessa Eurozona (linea azzurra). A questo giro steccano soltanto la Spagna, nonché la Francia: che denuncia l'onta aggiuntiva di scivolare sotto lo zero: vale a dire, il PMI di giugno si colloca al di sotto del PMI di giugno 2023. Non bene.

A parte questo, il complesso dei tassi di variazione prosegue la marcia verso l'alto inaugurata sul finire del 2022, e coincisa non a caso con l'avvio del bull market del mercato azionario. Dalla fine del 2017 si scorgono alcuni ben distinti momenti: un primo inabissamento dei tassi di variazione, seguito soltanto a metà 2020 dal poderoso ritorno in territorio positivo; indi, all'inizio del 2022, un ritorno sotto lo zero, e di recente la riconquista della positività corale.

Vedremo se quello di giugno si sarà rivelato un incidente di percorso, come sembrerebbe al netto dell'episodio francese che si può rivelare idiosincratico. Così fosse, l'espansione in Europa proseguirebbe, pur con le sue evidenti contraddizioni e fragilità.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...