L'Italia macro rientra nei ranghi

- 19/01/2023
Il rimbalzo della produzione industriale della scorsa estate aveva fatto ben sperare. Ad agosto l'indice ISTAT sperimentava un insperato rimbalzo del 2.9%. Ma si è trattato di un mesto fuoco di paglia, con la dinamica dell'output scivolata nei mesi successivi: -0.5%, -1.6% ed infine -3.7%. Stillicidio terminato?
Non è detto perché, che ci piaccia o no, l'andamento manifatturiero in Italia è intimamente connesso allo stato di salute dell'economia di Berlino. Proprio così: tocca fare il tifo per la Germania affinché le nostre industrie possano prosperare.
La figura evidenzia la stretta correlazione da sempre esistente fra il PMI manifatturiero tedesco (linea nera, scala di sinistra) e la produzione industriale in Italia (variazione annuale; linea azzurra, scala di destra). Se gli umori dei responsabili degli acquisti delle aziende teutoniche si deteriorano, puntualmente la produzione industriale in Italia ne risente. Se il barometro congiunturale di Berlino migliora, a ruota risale l'output in Italia. È una relazione da cui raramente si sfugge e, nel caso, soltanto per ristretti archi di tempo.
In questa ottica il citato rimbalzo di agosto ha generato un gap a nostro favore, ora progressivamente riassorbito. La cattiva notizia consiste nel persistere di questo divario, con la variazione della produzione industriale italiana che minaccia di accartocciarsi ulteriormente con il dato di dicembre, che sarà reso noto fra tre settimane circa.
Con l'auspicio che la riapertura cinese generi abbondanti commesse per le aziende tedesche, da poterne beneficiare indirettamente anche noi.