L'Italia si allontana dall'Europa

- 17/09/2025
In tre mesi un completo ribaltamento di prospettiva. Dai primi della classe agli ultimi. Ancora a giugno l'Economic Surprise Index dell'Italia si collocava in massiccio territorio positivo: nei tre mesi precedenti il confronto fra le release macroeconomiche e le precedenti aspettative degli esperti, aveva generato uno scompenso favorevole come raramente occorso nella storia. L'economia insomma andava molto, molto meglio del previsto, e nessuno su scala globale riusciva a sfornare dati economici analogamente migliori delle aspettative.
È bene rimarcare che trattasi di una questione relativa, non assoluta: non si considerà la positività del dato, quanto lo scarto, positivo, del dato rispetto alle attese. Per cui una release può essere negativa, ma meno negativa del previsto, generando così un ESI positivo. Viceversa un dato positivo può essere inferiore alle aspettative, e generare comunque un ESI positivo. Ciò che alla fine più conta.
Dunque l'Italia vantava a giugno un Economic Surprise Index non solo ampiamente positivo, ma superiore ai misuratori di tutte le nove aree economiche contemplate. In quel momento, a mero titolo di cronaca, l'ESI degli Stati Uniti si collocava in coda: l'economia andava bene, ma peggio del previsto.
In tre mesi la situazione è radicalmente mutata: l'ESI dell'Italia è sprofondato in ampio territorio positivo, mentre ora si colloca in cima l'ESI dell'Eurozona (linea azzurra), sebbene su proporzioni non del tutto confortanti. Questo vuol dire che nei prossimi mesi i dati macro che saranno resi noti a consuntivo risulteranno sì favorevoli, ma meno brillanti di quanto si sussurrava a porte chiuse all'inizio dell'estate.
Qualcuno a Via XX Settembre potrebbe essere costretto in autunno a rifare i conti, ricalcolando la crescita economica complessiva e di conseguenza il volume di entrate fiscali. A Natale la prospettiva di tagliare il panettone senza la mannaia di una manovra correttiva, potrebbe non essere così scontata.