L'occasione persa dell'economia italiana

- 27/09/2022
Dopo il crollo dell'attività manifatturiera di inizio 2020, la produzione industriale ha incominciato un processo di recupero, che però non è andato fino ad ora oltre la barriera già fatale alla fine del 2017: la media mobile a 200 mesi, un benchmark molto utilizzato nell'analisi tecnica delle serie storiche finanziarie, che però trova confortante impiego anche nell'analisi macroeconomica.
Fu la penetrazione della media a 200 mesi, ad agosto 2008, a segnalare il transito da un rallentamento, grave ma ancora controllato, ad una pesante recessione che sarebbe proseguita fino a tutto il 2012, complice la crisi dell'Eurozona.
Dopo il ristagno del 2013-14 la produzione industriale è risalita, trovando resistenza nel livello citato: da cui partì un nuovo rallentamento successivamente esasperatosi per i noti fatti esogeni. E quest'anno un ulteriore assalto: vano, fino a questo momento.
Vedremo cosa ci rivelerà il dato di agosto, ma non c'è ottimismo circa la possibilità di un "breakout", di una inversione di tendenza. Il prodotto interno lordo è atteso a crescita nulla nel terzo trimestre, e negativa nel quarto, stando al consenso raccolto da Bloomberg. Il PIL italiano dovrebbe tornare a crescere nel Q2 del prossimo anno, ma a quel punto verosimilmente l'indice della produzione industriale elaborato dall'ISTAT, si sarà allontanato dallo spartiacque tecnico, inaugurando una di quelle fasi che mettono sempre i brividi: per i timori che a rallentamento segua vera e propria recessione.
Ad ogni modo, contabilizziamo questa ennesima occasione persa.