Europa
Notizia per Draghi: sta tornando la deflazione

La vittoria di Macron alle elezioni presidenziali francesi genera ulteriori pressioni su Draghi, chiamato a stabilire un percorso di completamento dello stimolo monetario noto come "Quantitative Easing". L'economia viaggia a pieni cilindri, a giudicare dall'andamento dei PMI, tuttavia il rischio di surriscaldamento è mitigato da due aspetti: il recupero dell'euro, che contiene le pressioni deflazionistiche, nonché il livello tuttora elevato del tasso di disoccupazione continentale, che evita per il momento l'insorgere di pressioni salariali.
Tuttavia, l'argomentazione nell'immediato più stringente, è costituita dal ridimensionamento in atto delle materie prime; petrolio, in particolare.

Sussiste una evidente correlazione fra l'andamento del petrolio e quello dei prezzi al consumo: non solo in termini di inflazione headline ma anche, un po' clamorosamente, con riferimento al CPI core, che esclude le componenti energetiche. Fra core CPI dell'Eurozona (linea blue, scala di destra) e variazione annuale del Brent, in euro (linea nera, scala di sinistra) c'era stato di recente uno scollamento, una dissociazione; adesso però pienamente rientrata.
E con l'ulteriore calo delle quotazioni del greggio, verosimilmente l'inflazione core è destinata a ripiegare a partire dalla prossime rilevazioni. Confortando Draghi, o creandogli nuovi grattacapi, a seconda dei punti di vista.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...