Per l'economia italiana un 2022 da incorniciare

- 09/09/2022
Non si sono ancora spenti gli echi della sorpresa per lo spettacolare tasso di crescita conseguita dall'economia italiana nel secondo trimestre: quasi lo 0.8% rispetto al quarto precedente, +3.1% annualizzato per assecondare la consuetudine in vigore Oltreoceano. Un'espansione sorprendente tanto in termini assoluti, quanto in prospettiva storica, dato le ben note modeste potenzialità di crescita della nostra economia. Senza considerare che, a detta di osservatori superficiali, l'invasione russa dell'Ucraina di febbraio e le ostilità degli ultimi sei mesi, avrebbero dovuto zavorrare pesantemente l'economia italiana. Ed invece assistiamo ad un mini boom, che fa dell'Italia l'economia trainante dell'Eurozona.
Una condizione che sorprende molti, ma non tutti. Perché settimanalmente, sul Rapporto Giornaliero, proponiamo gli indici delle sorprese economiche, che da tempo anticipavano questa sorpresa. Gli ESI (Economic Surprise Index) compiono una comparazione fra i dati macro conseguiti, e le aspettative degli economisti che ne hanno preceduto la divulgazione. Il dato viene standardizzato, per favorire il confronto e nel tempo, e con le altre economie.
Orbene, l'ESI italiano ha primeggiato su scala mondiale da giugno dello scorso anno a gennaio di quest'anno, e poi senza soluzione di continuità negli ultimi tre mesi. Si noti la spettacolare ripartenza avutasi luogo ad aprile: giusto in tempo per favorire l'espansione citata poc'anzi. Questo da un lato sottolinea le aspettative compresse e depresse degli economisti, dall'altro chiarisce come si tratti di una performance tutt'altro che estemporanea: con i dati a consuntivo che sorprenderanno in positivo anche nel secondo semestre.
Alla fine, il 2022 ci regalerà un tasso di crescita reale dell'economia insperato alla vigilia, ancor prima della guerra in Ucraina. Una annata memorabile sotto diversi aspetti, che probabilmente rimpiangeremo fra alcuni mesi.