Europa
Perché la BCE taglierà i tassi questo mese

Si infervorano le attese di osservatori ed investitori per gli appuntamenti con le banche centrali questo mese: con Federal Reserve e Banca Centrale Europea che fra pochi giorni annunceranno le loro mosse di politica monetaria.
Ma se dalla Fed è atteso un nulla di fatto, e casomai una revisione delle aspettative di taglio per i prossimi dodici mesi esplicitati negli ultimi due FOMC; da Francoforte si attende una decisione più draconiana.
La spiegazione verte non solo sulla più convincente dinamica inflazionistica degli ultimi mesi, con una crescita dei prezzi al consumo all'apparenza più controllata, ma anche su condizioni finanziarie complessiva ben meno accomodanti di quanto sperimentato nell'ultimo anno e mezzo negli Stati Uniti.

La sintesi di tassi ufficiali, rendimenti del mercato obbligazionario, spread creditizi e tasso medio ponderato di cambio, definiscono un quadro poco stimolante per l'economia dell'Eurozona, con il Financial Conditions Index di AGE Italia che a maggio si è attestato oltre il 75%.
Come evidenzia l'interazione del FCI con le precedenti recessioni certificate dall'OCSE, una lettura di questo tipo costituisce una seria minaccia recessiva. Una ipotesi che al momento giudicheremmo irrealistica, con le aspettative di crescita che fanno ben sperare per i prossimi sette mesi.
Ma proprio per non mortificare questa possibilità, e per non bruciare i timidi germogli verdi che spuntano qua e là dopo una prolungata stagnazione economica, la signora Lagarde è chiamata a fornire sollievo, sotto forma di più contenuti tassi ufficiali. Meglio non rischiare di far deragliare le non ancora robuste prospettiva di ripresa nel secondo semestre.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...