Europa
Sullo spread il solito schema che si ripete

In flessione da metà dello scorso anno, in caduta libera dal fatidico 8 agosto; il premio pagato dai titoli di Stato italiani rispetto ai bond di pari durata di Germania, Francia e Spagna ha conseguito un minimo il 13 settembre dal quale è mestamente risalito fino ai giorni nostri. Per la precisione, fino alla vigilia di Natale: quando ha inaugurato una tendenza perlopiù laterale.

Si scorge un pattern ripetitivo: da tempo rimbalzi verso l'alto si alternano a ridimensionamenti talvolta provvidenzialmente violenti. È il caso dei già citati declini dello spread ItaGer (nero), ItaFra (blue) e ItaSpa (rosso), registrati fra giugno e la prima metà di luglio 2019, e fra agosto e settembre, sempre dello scorso anno.
Il recupero dello spread rispetto ai titoli governativi del resto dell'Eurozona però adesso conosce uno stallo. La domanda che tutti ci poniamo, alla vigilia della tornata elettorale di domenica, è se l'accenno di flessione a cui abbiamo assistito, non costituisca forse l'inaugurazione in tono minore di una nuova zampata verso il basso, come sembrerebbe.

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