Economia mondiale: male, ma stabile

- 19/10/2022
Se volessimo definire le condizioni della congiuntura economica internazionale, dovremmo concludere che permangono le criticità emerse all'inizio dell'anno, con un rallentamento sconfinante in recessione per tutte le aree economiche contemplate in primavera. Rispetto ad allora la situazione si è ulteriormente deteriorata fino ad agosto, prima di conseguire una confortante stabilizzazione.
È la conclusione a cui si perviene esaminando gli Economic Data Change Index, indici che misurano lo scostamento fra i dati macro collezionati per una nazione, e la media dei medesimi dei dodici mesi passati. Un posizionamento sotto lo zero dunque segnala un flusso di notizie economiche peggiore del solito, e coincide di solito con una recessione o comunque con un marcato rallentamento economico.
Facile rilevare come tale condizione sia stata globalmente conseguita nell primavera del 2018, e poi a febbraio di quest'anno.
Allo stesso modo, il ritorno in territorio positivo da parte degli EDCI globale, degli Stati Uniti, dell'Eurozona e dell'Italia contrassegna il passaggio ad una condizione felice del ciclo economico, con riflessi conseguenti per i rispettivi listini azionari. È quanto occorso ad ottobre di due anni fa, prima di un poderoso rally dei mercati.
La situazione attuale è dunque di stand-by, poiché gli EDCI contemplati, pur avendo cessato di scendere, appaiono tuttora riluttanti a risalire. Lo si scorge dalla figura in alto, che riproponiamo qui in basso in versione zoomata:
È evidente come l'accantonamento dei timori recessivi passa per la riconquista dei livelli positivi da parte degli EDCI contemplati. Analogamente, un genuino bull market si potrà sprigionare non prima di allora. Ciò naturalmente non previene il recupero dei mercati, ma altro è operare con il favore della congiuntura economica globale.