La ripresa economica globale compie un ulteriore passo in avanti

- 23/11/2020
L'Economic Data Change Index (EDCI) misura lo scostamento fra i dati macroeconomici di una nazione, e la media dei medesimi degli ultimi dodici mesi. Collocandosi sopra/sotto lo zero, segnala lo stato di salute dell'economia: letture positive indicano che la congiuntura macro è migliore del profilo storico recente, viceversa rilevazioni negative segnaleranno una condizione di contrazione dell'economia.
A livello globale, l'EDCI è scivolato in territorio negativo a maggio 2018: un rallentamento internazionale, compensato ma non ribaltato a marzo di quest'anno: quando l'EDCI ha toccato ma non superato l'asticella dell'equilibrio.
Da lì, una caduta drammatica che ha prodotto letture persino inferiori a quelle conseguite nel 2008: la scala verticale in effetti in figura è tagliata, per evitare un effetto schiacciamento altrimenti inevitabile.
Si può rilevare dunque con un certo conforto, il ripristino di valori positivi tre settimane fa: il Global EDCI ha confermato l'uscita dalla recessione, spingendosi anche oltre il picco del 2017 dal quale è iniziata la frenata congiunturale. A dirla tutta, la corrente lettura risulta la più elevata perlomeno degli ultimi 17 anni, eccezion fatta per le rilevazioni sperimentate fra la fine del 2009 e la prima metà del 2010.
In effetti la ripresa appare estesa e robusta, malgrado le recenti incertezze indotte dalla nuova ondata di CoViD: secondo gli economisti, dall'impatto negativo per l'economia quantificabile però in non più di un quinto rispetto a marzo-aprile.
Con un'economia così pimpante, non sorprende che i mercati azionari mondiali si collochino su nuovi massimi storici.