Globale
Questa volta, i margini a disposizione sono contenuti

Ancora una volta una politica monetaria restrittiva ha nociuto al ciclo economico globale. Certo, può sembrare ridicolo parlare di aggressività delle banche centrali, con tassi di intervento mai di molto superiori allo zero; e in taluni casi, addirittura in territorio negativo.
Ma l'esperienza da tempo suggerisce di soffermarsi sulle derivate, non sui valori assoluti. Un policy rate può essere elevato, o meno, rispetto alla sua storia; non rispetto al posizionamento sopra o sotto lo zero. Con riferimento alle banche centrali di Stati Uniti, Eurozona e Regno Unito, calcoliamo così lo scostamento del rispettivo policy rate rispetto all'andamento degli ultimi cinque anni; procedendo successivamente a media non ponderata.

Il tasso di riferimento della politica monetaria di Fed, BCE e BoE nel 2018 è salito sopra lo zero in termini di variazione media a 5 anni. Non è un caso che proprio da allora è iniziato il rallentamento economico globale; sfociato quest'anno in conclamata recessione.
I tagli operati dalla Fed hanno riportato il tasso di variazione media sotto lo zero, favorendo auspicabilmente l'esaurimento della contrazione del PIL globale; complice, bisogna dire, l'intervento risoluto delle autorità fiscali.
Intervento provvidenziale: perché questa volta, a differenza del passato, i margini di intervento sono molto risicati. Dopo le precedenti tre recessioni, infatti, i tagli dei tassi ufficiali provocarono una caduta del saggio di variazione medio a cinque anni: di almeno 325 punti base, ad evidenza. Questa volta la soglia zero ovunque raggiunta rende questa impresa virtualmente impossibile.

Un operatore professionale da molti anni attivo sui principali mercati finanziari mondiali. Continua...