Una ripresa che non viaggia a pieni cilindri

- 31/05/2023
A che punto è la ripresa economica successiva ad un primo semestre da dimenticare nel 2022? Il reopening cinese ha alimentato le speranze di molti all'inizio dell'anno, ma appare perdere vistosamente colpi, mortificato da un lato da un orientamento prevalente verso i servizi da parte delle famiglie; dall'altro da una esitazione delle autorità che risulta fatale. Niente stimoli monetari e fiscali negano al tasso di crescita annuale del PIL di allontanarsi da livelli sconsolatamente "occidentali".
Dallo scorso autunno in avanti il confronto fra i dati macroeconomici e la media storica dei medesimi ha legittimato qualche aspettativa benevola: il confronto, sempre negativo, è andato via via migliorando. Fino a conseguire finalmente una comparazione positiva. L'EDCI - Economic Data Change Index - è salito sopra lo zero nell'Eurozona a marzo ed in Italia ad aprile. A quel punto si trattava di attendere i ritardatari, prima di conclamare la ritrovata espansione.
Ma Mondo e Stati Uniti tentennano. A quanto pare non assisteremo ad una replica di quanto occorso sul finire del 2020, quando la disponibilità di un vaccino anti-CoViD risultò il catalizzatore di una poderosa ripresa economica. All'epoca gli EDCI risalirono all'unisono sopra lo zero, certificando una ripartenza macro perdurata sino agli inizi dello scorso anno.
Adesso, al contrario, si fa ancora fatica a conseguire la prescritta coralità. E l'economia pertanto risulta collocata in un limbo: incapace di progredire, ma anche di fare mestamente marcia indietro. Non siamo in recessione, ma nemmeno in espansione. Una condizione intermedia, che probabilmente dovrebbe indurre le autorità monetarie a dosare con maggiore saggezza la leva dei tassi di interesse.