Al massimo un solo taglio del Fed Funds rate

- 24/04/2025
La Federal Reserve è in vistoso imbarazzo. Superato l'incidente diplomatico con una Casa Bianca che ha esplorato tutte le opzioni legali per il pensionamento anticipato di Jerome Powell, la banca centrale americana rimane fra l'incudine ed il martello per il conseguimento adesso arduo del duplice mandato istituzionalmente assegnatole.
Vale a dire, il contenimento dei prezzi al consumo a fronte della massima occupazione possibile. Obiettivo questo che pone i policy maker davanti ad un lacerante trade-off. È la politica commerciale dell'amministrazione Trump ad imporre un lacerante dilemma: tagliare i tassi, per contenere il rallentamento, evitando che sconfini in recessione? o aumentarli, per giocare d'anticipo in vista di una probabile fiammata dei prezzi dei beni di consumo, per via della componente importata?
Il mercato obbligazionario ha le idee abbastanza chiare. A differenza dello scorso autunno, quando invocava a gran voce l'avvio di un ciclo di easing monetario, il rendimento dei Treasury a breve scadenza, retttificato, prezza in questo momento un solo taglio del Fed Funds rate: -25 punti base, rispetto ai -150 punti base suggeriti a settembre.
Le aspettative insomma non dilagano. Si riconosce la necessità di contenere i contraccolpi presumibilmente negativi per l'inflazione dei maggiori prezzi all'importazione derivanti tanto dalle tariffe imposte e non ancora ritirate, quanto dalla svalutazione del cambio. La previsione-auspicio di una mera limatura del costo del denaro, deve risultare una misura precauzionale da adottare in condizioni di emergenza macro: a fronte di un eventuale ulteriore frenata congiunturale.
Il punto è, però, che non si scorge dal mercato obbligazionario una prescrizione di taglio con l'accetta dei tassi di interesse. La Casa Bianca se ne farà una ragione, se non volesse imporsi una sterzata a 180° della scellerata politica economia finora adottata.