Che cosa dice l'equazione di Mankiw sui tassi USA?

- 30/05/2013
L'economista Greg Mankiw, sul suo blog personale, ha elaborato una formula per l'inviduazione del tasso di riferimento ottimale della politica monetaria negli Stati Uniti; mediante una combinazione di indice dei prezzi al consumo (core CPI) e tasso di disoccupazione destagionalizzato. Il tasso Fed ottimale è stato per lungo tempo negativo, dopo la crisi del 2008: la banca centrale americana avrebbe dovuto portare il tasso ufficiale addirittura al -4.3%: il che è impossibile, ovviamente. Per questo la Fed ha avviato politiche di stimolo non convenzionali, che hanno evitato l'instaurarsi di una spirale deflazionistica di drammatiche proporzioni. Ma ora?
Il tasso Fed ottimale è risalito fino a collocarsi, al momento, giusto in prossimità della soglia stabilita sul finire del 2008 allo 0-0.25%, come si può notare. Questo suggerisce che la "trappola della liquidità" è venuta meno; non vuol dire però che la Fed possa uscire dalla situazione di emergenza. Normalmente, il tasso Fed ottimale sale e scende con anticipo rispetto al tasso effettivo: e non sembra proprio che l'ultima rilevazione si discosti dal livello ufficiale dei tassi.
Insomma, la trappola della liquidità è cessata, ma i tassi resteranno ancorati allo zero ancora per parecchio tempo, stando all'equazione di Mankiw.