Ci ripensi, signora Yellen

- 30/09/2016
Il dato finale del PIL americano nel secondo trimestre ha fatto registrare una sorpresa positiva. Ma le nubi continuano ad addensarsi sul cielo della congiuntura economica americana: il tasso di utilizzo della capacità produttiva si attesta correntemente al 75%. Siamo ben distanti dagli estremi raggiunti sul finire del 2014, quando gli impianti erano impegnati per l'80% del totale. Sebbene il dato in questione mostri storicamente una pendenza negativa, lo scostamento negativo rispetto ad un anno fa è considerevole, e induce a porsi qualche domanda circa l'effettivo stato di salute dell'economia americana.
Sebbene infatti l'economia nel trimestre che si conclude oggi, sia cresciuta ad un ritmo incalzante - certamente superiore a quello del Q2 - la contrazione annuale dell'utilizzo della capacità produttiva è su livelli pre-recessivi.
Storicamente una recessione è sempre coincisa con una variazione annuale negativa nelle proporzioni raggiunte nella prima metà dell'anno: è successo nel 1990-91, di nuovo nel 2001 e poi nel 2008-2009. Certo al momento nulla fa immaginare una prossima contrazione del PIL. Merito probabilmente della politica monetaria ultra-accomodante.
Ma, appunto, se la condizione della congiuntura economica è questa, è proprio sensato ipotizzare un inasprimento dei tassi di interesse in occasione della riunione della Fed di dicembre?