USA
Ci ripensi, signora Yellen

Il dato finale del PIL americano nel secondo trimestre ha fatto registrare una sorpresa positiva. Ma le nubi continuano ad addensarsi sul cielo della congiuntura economica americana: il tasso di utilizzo della capacità produttiva si attesta correntemente al 75%. Siamo ben distanti dagli estremi raggiunti sul finire del 2014, quando gli impianti erano impegnati per l'80% del totale. Sebbene il dato in questione mostri storicamente una pendenza negativa, lo scostamento negativo rispetto ad un anno fa è considerevole, e induce a porsi qualche domanda circa l'effettivo stato di salute dell'economia americana.
Sebbene infatti l'economia nel trimestre che si conclude oggi, sia cresciuta ad un ritmo incalzante - certamente superiore a quello del Q2 - la contrazione annuale dell'utilizzo della capacità produttiva è su livelli pre-recessivi.

Storicamente una recessione è sempre coincisa con una variazione annuale negativa nelle proporzioni raggiunte nella prima metà dell'anno: è successo nel 1990-91, di nuovo nel 2001 e poi nel 2008-2009. Certo al momento nulla fa immaginare una prossima contrazione del PIL. Merito probabilmente della politica monetaria ultra-accomodante.
Ma, appunto, se la condizione della congiuntura economica è questa, è proprio sensato ipotizzare un inasprimento dei tassi di interesse in occasione della riunione della Fed di dicembre?

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...