USA
Deficit commerciale USA: non così lugubre come si dipinge

Malgrado i tentativi dell'amministrazione Trump, il deficit commerciale degli Stati Uniti si allarga: a febbraio il disavanzo ha raggiunto i 582 miliardi di dollari. Si tratta in termini assoluti dello squilibrio più consistente degli ultimi nove anni. Ed è un bene: non solo perché la differenza negativa fra esportazioni ed importazioni si traduce in impulso all'Export del resto del mondo; ma anche perché un rientro dal disavanzo commerciale comporterebbe pressoché automaticamente ripercussioni sui tassi di interesse e sul cambio del dollaro, che probabilmente non risulterebbero apprezzati dall'amministrazione USA.

Dopotutto, che bisogno c'é di intervenire su questo fronte, quando in termini relativi la situazione non è così compromessa?

Come difatti mostra la linea viola nella figura in alto, in rapporto al PIL il deficit commerciale è contenuto a meno del 3% del PIL. Nel 2009, quando il deficit in termini assoluti si attestava sui medesimi livelli correnti, lo squilibrio nei conti con l'estero superava il 4%. Il deficit commerciale si è allargato; ma anche l'economia si è espansa: una constatazione ovvia, che però sfugge alla considerazione di molti osservatori.

L'amministrazione Trump è pragmatica, e siamo sicuri che alle parole non seguiranno necessariamente i fatti. Come sono soliti ammonire gli americani: «state attenti a ciò che desiderate; perché potreste finire per ottenerlo»...

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...