USA
Ecco un altro anticipatore di recessione

Non è soltanto la canonica curva dei rendimenti a suggerire - da tempo, invero - l'imminenza indefinita di una recessione negli Stati Uniti. Perché nella misura in cui la remunerazione dei corporate bond segue le sorti dell'economia, anche il confronto fra il rendimento medio delle obbligazioni "BBB" ed i tassi di interesse a breve scadenza di bond governativi americani - qui lo yield dei T-Bill trimestrali - fornisce indicazioni sullo stato di salute dell'economia.
Lo spread in questione è precipitato lo scorso 10 novembre sotto i 200 punti base. Qui non è necessario che il confronto fra scadenze lunghe e scadenze brevi scivoli in territorio negativo: dato il premio per il rischio insito nei corporate bond, è sufficiente che lo spread di rendimento si comprima ad infimi livelli.

In effetti gli ultimi tre episodi di spread BBB-IRX sotto i 200 punti base risalgono al 1° settembre 2000, all'inizio del 2006 ed a febbraio 2019. In tutti i casi citati una recessione formale sopraggiunse negli Stati Uniti alcuni mesi dopo. Ecco, è proprio sulla definizione di questo avverbio che si gioca la questione: perché una contrazione formalizzata dalla NBER del ciclo economico impiegò da pochi mesi a più di un anno di tempo per materializzarsi.
In altre parole, stando alla (scarna) esperienza storica, una recessione potrebbe profilarsi fra poche settimane, o anche alla fine dell'anno o addirittura nel 2024.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...