USA
Il debito spiega le valutazioni eccessive (I Parte)

Discutiamo la situazione del debito negli Stati Uniti da anni: dal punto di vista borsistico, si tratta della motivazione principale per cui le valutazioni hanno conseguito massimi assoluti. Un po’ come avvenne in occasione del massimo di marzo 2000, quando la borsa inevitabilmente crollò, avviando una spirale recessiva.
Siamo ritornati a denunciare l’eccesso di debito durante la bolla immobiliare, nella seconda metà del decennio scorso, quando Alan Greenspan – all’epoca governatore della Federal Reserve – intervenne tagliando i tassi di interesse fino all’un percento nel 2003. Questo provocò la più grande bolla immobiliare della storia. Le banche allungavano denaro a tutti coloro che intendevano acquistare una casa, che se la potessero permettere o meno. All’epoca si parlava di “prestiti senza documenti”.
L’aspetto bizzarro di questa epoca è che pure Greenspan ammonì gli investitori circa l’esuberanza irrazionale che stava montando: eravamo alla fine degli anni Novanta, ma quella denuncia provocò un ribasso di soli pochi giorni, prima di un boom durato per anni. Così, dopo aver constatato la robustezza del mercato azionario, Greenspan mutò atteggiamento e confessò di essersi sbagliato circa la vulnerabilità di Wall Street. Assecondò il boom immobiliare e non solo fornì alle banche tutta la liquidità desiderata, ma le incoraggiò a prestare in modo del tutto irrazionale.
Quando anche la corrente bolla scoppierà, per la terza volta, l’investitore non potrà non essere biasimato, e diffidato dall’operare ancora sui mercati azionari e finanziari. Salvo smentita, dobbiamo ritenere che la corrente situazione è del tutto simile a quella vissuta nel 1929, nel 2000 e nel 2008.

FINE PRIMA PARTE

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...