USA
Il debito spiega le valutazioni eccessive (II Parte)

Si rimane sconcertati nel notare quanto sia cresciuto il debito negli ultimi vent’anni. Se siete di orientamento politico democratico, sarà facile puntare il dito contro le politiche di Bush, e le misure che hanno agevolato l’espansione del debito. Se foste repubblicani, avrete gioco facile nel sottolineare il boom senza precedenti del debito pubblico sotto l’amministrazione Obama.
L’aspetto sorprendente è che il debito è raddoppiato negli otto anni di presidenza Bush, ed è raddoppiato ulteriormente negli otto anni di presidenza Obama. Se ci soffermassimo al debito pubblico, noteremmo sconsolatamente che ha ormai superato la dimensione della nostra economia, a circa 20 mila miliardi di dollari.
Il fatto è che il debito è cresciuto molto più dello stesso prodotto interno lordo. Il debito complessivo, in termini reali, si colloca al 370% del PIL: stiamo parlando dell’esposizione debitoria del governo federale, degli enti locali, dei debiti degli studenti, del settore privato e dei prestiti fatti all’estero alle banche straniere. Questo ammasso di debito dovrebbe peraltro includere anche gli impegni di spesa futuri (per previdenza e sanità) e tutte le voci fuori bilancio: in questo caso arriveremmo a 40 trilioni di dollari, e a più del 500% del PIL! Niente può risultare più terrorizzante!
Ora che Trump dimostra di avere alcuni problemini con le riforme annunciate in campagna elettorale, non sarà che il mercato andrà incontro a seri problemi? E cosa succederà quando il mercato si accorgerà di questo enorme massa di debito?
L’unico modo per uscirne fuori sarebbe quello di promuovere una crescita, al netto dell’inflazione, del 3-4% annuale. Una ipotesi irrealistica, con gli attuali tassi di espansione demografica, con i baby boomer che vanno in pensione, con la riduzione del flusso migratorio, e con le aziende tuttora riluttanti ad investire in espansione della capacità produttiva. E ci si chiede perché siamo così pessimisti?!...

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...