Inflazione: soltanto una fiammata?

- 30/09/2020
Il core PCE (Personal Consumption Expenditure) deflator (PCED), la misura preferita dell'inflazione da parte della Federal Reserve - sicuramente sotto Bernanke, almeno fino alla Yellen - mostra da alcuni mesi una ritrovata e probabilmente benvenuta inclinazione positiva. Dopo un minimo a maggio, difatti, la variazione annuale del cPCED è risalito a luglio (ultimo dato disponibile) al +1.48%. Di questo passo, non occorrerà attendere molto prima di vedere da vicino il mitico e irraggiungibile +2.0%.
La risalita degli ultimi due mesi è stato però talmente impressionante, da risultare pressoché senza precedente, da trent'anni a questa parte.
Oltre alla variazione annuale del cPCED, la figura in alto mostra, in verde, la variazione trimestrale annualizzata. Banalizzando, è come se si prendessero gli ultimi tre mesi, e si assumesse che analoga dinamica fosse mantenuta per un anno intero.
Se si accettasse questa forzatura, l'inflazione schizzerebbe a quasi il 4%, dopo avere raggiunto un minimo storico al -1.5% in primavera. Si tratta della lettura più consistente dal 1993 ad oggi, al pari della rilevazione analogamente eccezionale del 2001. All'epoca la minaccia inflazionistica venne presto meno; tuttavia i tassi di interesse si collocavano su livelli ben superiori a quelli correnti.
E se invece a questo giro i prezzi al consumo dovessero proseguire sulla scia dell'andamento degli ultimi mesi? lo sapremo molto presto...