La curva dei rendimenti di cui non parla nessuno
- 04/09/2024
È sempre vivo il dibattito circa la persistente inclinazione negativa del confronto fra 10 e 2 anni in termini di rendimento del mercato obbligazionario "pubblico" (Treasury) americano. Tuttora l'80% delle curve dei rendimenti presenta una anomalia, almeno per i canoni post-bellici: il rendimento più ravvicinato risulta superiore a quello più remoto.
Eppure l'attenzione di molti si sofferma su quella specifica porzione della yield curve; e pazienza se il confronto negativo è in vigore da una durata senza precedenti: lungi dal far scattare un campanello d'allarme nei proponenti, questo evento rafforza in essi la convinzione che presto l'apocalisse economica si scatenerà sulla Terra. Un evidente fenomeno di dissonanza cognitiva collettiva.
Come già rilevato, molte altre curve presentano una condizione poco compatibile con il manifestarsi di una recessione. Colpevolmente, esse sono ignorate, nel tentativo di esorcizzare una evoluzione favorevole della congiuntura economica, che smentirebbe due anni di parole al vento.
Il confronto proposto è suggestivo e illuminante. Qui in alto è fornita la differenza fra i rendimenti delle obbligazioni corporate dal rating "BBB", e lo yield dei titoli di Stato americani a tre mesi. Usualmente lo spread si mantiene su livelli ampiamente positivi. Rare sono le circostanze in cui il premio per il rischio si spinge sotto il -2%: tipicamente, a ciclo economico maturo.
Una volta conseguito uno spread contenuto nei termini descritti, il ritorno sopra il 2% anticipa di poco la recessione negli Stati Uniti: è occorso nel 2001, nel 2008 e nel 2020, giusto per citare gli episodi più recenti.
Anche qui da tempo lo spread fra i due rendimenti (privato e pubblico, per così dire) si mantiene saldamente sotto lo zero. Ma è ben lungi dal risalire, spingendosi oltre l'asticella dell'equilibrio. Nelle circostanze rilevate, si può sospettare un rallentamnto fisiologico dell'espansione USA - ci mancherebbe, dopo tutti gli aumenti dei tassi di interesse - ma da qui a profetizzare una recessione nei prossimi sei mesi, ce ne corre parecchio.