USA
La deflazione è all'opera (II Parte)

Per quanto concerne la deflazione, le materie prime si sono rivelate “il canarino nella miniera”. Ricordate quando ne parlammo per la prima volta, nel 1999, quando nessuna aveva idea di cosa fosse la deflazione, e ci chiedeva se mai volessimo parlare di “inflazione”? adesso quella preoccupazione risulta condivisa, con tutte le commodity che precipitano all’unisono. Anche soltanto da quando l’Arabia Saudita ha annunciato lo scorso autunno che non avrebbe tagliato la produzione di petrolio per sostenerne le quotazioni, il prezzo del greggio è crollato. Il concomitante rallentamento in Cina ha esacerbato questo ribasso, non solo per il petrolio ma anche per altre materie prime: zinco, stagno, rame, nickel, alluminio, metalli preziosi e diverse altri metalli stanno sfondando i supporti che da anni reggevano.
Al momento il CRB Raw Industrial Spot Index rappresenta egregiamente l’andamento di questi metalli come di alcune materie prime ad uso industriale. Da quando siamo partiti, mettendo in guardia circa la deflazione, il CRB ha sperimentato alti e bassi, con la Fed che ha iniettato massicce dosi di liquidità nel tentativo di evitare il peggio, mentre il debito veniva ridotto. Questo indice ha toccato un massimo nel 1998, quando la bolla della new economy doveva ancora esplodere, e scese fino al 2002. A quel punto intervenne la Fed, che abbassò i tassi all’1% nel 2003, lasciandoli lì per un anno. Ciò lanciò la bolla del mercato immobiliare, con Greenspan che incoraggiava banche e società finanziarie a concedere mutui subprime, benedicendo il rialzo delle quotazioni delle case. Il picco del mercato immobiliare nel 2010 coincise con il picco del CRB, che scese da 610 agli attuali 440 punti; ma la mia sensazione è che il calo continuerà fino al minimo del 2009 a 310 punti, se non più in basso.
Un altro aspetto che ha suggerito lo scenario deflazionistico è la velocità della moneta, calcolata come rapporto fra il reddito delle famiglie e M2, in calo dal 2000 in poi. Il dato si attestava a 180 volte 15 anni fa, è sceso a 159 nel 2003, per risalire a 168 nel 2007, prima di precipitare di nuovo a 144 nel 2009. Da allora è rimbalzato per un anno, prima di scivolare oggi a 127. La velocità della moneta misura il numero di volte che il denaro circola nell’economia per finanziare l’acquisto di beni e servizi. Ci aspettiamo che questo dato continui a calare, dal momento che famiglie ed imprese risultano più riluttanti a spendere, di quanto abbiano fatto nel passato.
Siamo sorpresi dalla tenuta palesata fino ad ora dal mercato azionario, malgrado la deflazione persistente, tuttavia siamo dell’avviso che il corrente trading range sarà sfondato verso il basso.

Charles L. (Charlie) Minter è uno dei fondatori della Comstock Partners, Inc., una società costituita nel 1986 e attiva nelle gestioni patrimoniali. Continua...