USA
La Fed si è messa nell’angolino (I Parte)

Sembra che la Federal Reserve abbia risolto il problema di salvare gli Stati Uniti dalla Grande Recessione, mediante tre primarie politiche monetarie. Hanno iniziato con la politica del tasso d’interesse zero (ZIRP), per sei anni, poi sono passati a tre round di Quantitative Easing (QE) per portare il bilancio dell’istituto di emissione da 800 a 4500 miliardi. Alla fine tutto ciò produrre ulteriori e ancora più drammatici problemi economici nel prossimo futuro.
A sostegno di questa convinzione vorremmo proporre una serie di dati. Il tentativo è di scorgere attraverso questa rassegna la misura con cui l’economia americana sta rallentando, nonostante i consistenti stimoli di questi anni. Al contempo, crediamo che anche se i dati macroeconomici migliorassero, ciò porterebbe la Fed ad aumentare i tassi, mentre le principali economie mondiali – Giappone, Eurozona e Cina – stanno adottando le medesime politiche di riduzione dei tassi e di svalutazione della moneta. Concluderemo questa disamina commentando il “ciclo della deflazione” per individuare di preciso dove ci collochiamo in questo contesto.
 

La crescita economica negli Stati Uniti, dopo sei anni di stimoli monetari eccezionali, è la più deludente fra tutti i cicli economici postbellici. E soltanto di recente la decelerazione dei dati ha conosciuto una pausa: flettono gli utili aziendali, la spesa in conto capitale, la fiducia delle famiglie, lo stimolo monetario della Fed. Il motivo di questo rallentamento sincronizzato è lo stesso che ci ha portati alla crisi: tutto è riconducibile all’eccesso di debito, e fino a quando questa bolla non sarà ridimensionata, gli Stati Uniti faranno fatica a ripartire definitivamente.
Alcuni dati deludenti possono essere spiegati con le condizioni rigide dell’inverno, con gli scioperi nei porti occidentali, e con il dollaro forte. A causa di questi fenomeni transitori, molti economisti prevedono un rimbalzo nel secondo trimestre, rispetto al dato negativo del Q1. Si sostiene che il calo delle quotazioni dell’energia dovrebbe liberare potere d’acquisto, e incrementare i consumi delle famiglie.

FINE PRIMA PARTE

Charles L. (Charlie) Minter è uno dei fondatori della Comstock Partners, Inc., una società costituita nel 1986 e attiva nelle gestioni patrimoniali. Continua...