USA
La Fed si è messa nell’angolino (II Parte)

Malgrado gli auspici, le famiglie americane non stanno impiegando i consumi i risparmi provenienti dal calo dei prezzi dell’energia: la propensione alla spesa e al risparmio rimangono quelle della recessione. I consumi ad aprile sono rimasti invariati, mentre nei mesi precedenti sono cresciuti dell’1.1, 0.6, 0.85 e 0.9 percento: sono ritmi di crescita estremamente bassi, a fronte dei quali il tasso di risparmio è passato dal 4.7 all’attuale 5.6%. Evidentemente, la famiglia americana si sta muovendo esattamente come occorse dopo la Grande Depressione, nel timore di spendere, e nel tentativo di risparmiare il più possibile. Crediamo che questa tendenza persisterà, perché gli economisti non possono forzare un comportamento da parte dei consumatori, e quando le famiglie sono preoccupate circa l’evenienza di una nuova crisi come quella del 2007-2009 (ma anche del 2000), non c’è niente che possa modificarne l’atteggiamento all’infuori del tempo e della riduzione del debito. Nonostante la loro fama, gli economisti non si sono rivelati in grado di anticipare con successo il futuro. All’inizio dell’anno, l’orientamento generalizzato era all’aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti; e ovviamente sono scesi! Per cui siamo restii ad accettare senza discussione la previsione di una ripartenza del ciclo economico...

A peggiorare le cose ci si è messo il dollaro, che ha ripreso a salire dopo essere sceso per cinque anni fino al 2014. Questo inciderà non solo sulle multinazionali USA, che esportano beni e servizi ai nostri partner commerciali, ma accelererà anche il ciclo della deflazione, rispetto a quanto occorre in Giappone, in Europa e in Cina.

Crediamo che le condizioni economiche sono grame, e siano destinate a peggiorare. Se siamo nel giusto, gli investitori giungeranno presto alla conclusione che le politiche adottate dalla Fed non sono efficaci come comunemente si ritiene, e si comporteranno come i consumatori nel cercare sicurezza per i loro investimenti: in altre parole, venderanno azioni e adotteranno atteggiamenti più cauti.

Tuttavia, se fossimo in errore, e il primo trimestre dovesse rivelarsi un incidente di percorso, la Fed procederà ad aumentare i tassi di interesse, nel momento in cui altre banche centrali fanno il contrario. E questo non farà che peggiorare un quadro economico già precario. In ogni caso il mercato azionario reagirà negativamente, e non solo nella seconda metà di quest’anno...

Charles L. (Charlie) Minter è uno dei fondatori della Comstock Partners, Inc., una società costituita nel 1986 e attiva nelle gestioni patrimoniali. Continua...