La relazione fra tassi di interesse e tasso di risparmio

- 05/04/2017
Questa correlazione ha una logica di ferro: se i tassi di interesse salgono, aumenta l'incentivo da parte delle famiglie a rimandare i consumi al futuro e ad accantonare reddito; viceversa, se i tassi di interesse diminuiscono, si riduce l'incentivo a rimandare i consumi, e cala di conseguenza il reddito risparmiato.
Una relazione in essere da anni; fino al 2008: quando la repressione finanziaria costituita dall'azzeramento artificioso dei tassi di interesse da parte delle banche centrali, ha prodotto uno shock sistemico: i tassi di interesse sono calati, ma il tasso di risparmio, lungi dal calare, è ulteriormente cresciuto. Questo comportamento, storicamente anomalo, ha segnalato che gli operatori economici - famiglie ed imprese - sono interessati ad ottenere un flusso futuro dai propri risparmi; e dunque procedono ad accantonare maggior reddito, pur di conseguire quel dato assoluto, a fronte di tassi di interesse calanti.
Questo fenomeno, drammatico nella prima metà di questo decennio, si sta ora ridimensionando: i tassi di interesse (nel grafico, la linea blue esprime il rendimento dei Treasury Note decennali) si sono distaccati dai valori infimi, mentre il tasso di risparmio (puntini neri; linea contina: media a 12 mesi) si è stabilizzato, tendenzialmente puntando verso il basso negli ultimi mesi, a riprova di quanto appena detto.
Questo conferma la normalizzazione inaugurata da quindici mesi a questa parte; con tassi di interesse e tasso di risparmio che prospetticamente torneranno a muoversi in guisa allineata.