USA
La traiettoria del PIL USA e i tassi di interesse

Nel terzo trimestre l'economia americana ha conseguito un tasso di crescita reale annualizzato del 3.0%: è un dato confortante, che conferma il buon ritmo sperimentato nel Q2, e contribuirà ad allontanare da quell'odioso ritmo sincopato del 2.5% annuale l'espansione del PIL nel 2017. Uno sforzo effimero, però: perché l'economia USA non dispone ancora del potenziale per inaugurare un sentiero di crescita sostenuto e al contempo duraturo.
Come tutti sanno, difatti, il tasso potenziale di crescita reale di un'economia, è il risultato dell'incontro di due variabili strutturali: il tasso di crescita annualizzato della produttività, e il tasso di crescita della forza lavoro; entrambi considerati su archi quinquennali per sfuggire al rumore che altrimenti caratterizzerebbe le rilevazioni su base annuale.
Nella figura in basso proponiamo dunque la crescita della forza lavoro USA (linea rossa), la crescita della produttività (arancio), la somma di queste due variabili (marrone) e il tasso di crescita (sempre quinquennale; linea blu) annualizzato del PIL USA, al netto dell'inflazione:

Come si può notare, da sempre la crescita potenziale ha proceduto di pari passo con la crescita effettiva; perlomeno fino al 2002: quando si è manifestato un evidente disallineamento - output gap negativo - che ha richiesto i successivi tre lustri per essere compensato. In 11 anni, il tasso di crescita potenziale dell'economia USA è passato dal +4.2 al corrente +1.6%.
Questa traiettoria inesorabilmente calante, ha compresso verso il basso la crescita effettiva dell'economia americana. Che in effetti negli ultimi trimesti ha sperimentato un sussulto: poco sostenibile, se non si "curano" i fattori strutturali della crescita. Ipotesi al momento poco verosimile: sia la forza lavoro, sia la produttività crescono a ritmi deludenti e tendenzialmente calanti.
Per cui siamo costretti a fare i conti con un'economia che finisce per convergere verso un gramo +1.5% di crescita potenziale. Sotto questa prospettiva, è ben difficile espandersi per lunghi periodi di tempo a ritmi quasi duplici.
Al contempo, questo mesto dato, finisce per costituire un ancoraggio per i tassi di interesse: nella figura in basso il tasso potenziale di espansione reale dell'economia USA, è confrontato con il rendimento dei Treasury decennali americani. In modo piuttosto eloquente, si direbbe: lo yield oscilla attorno al tasso potenziale di crescita, e tende a sperimentare fenomeni di mean reverting quando se ne distanzia eccessivamente; in un senso o nell'altro.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...