Ma il ciclo economico sta rallentando...

- 20/11/2013
C'è malcelata soddisfazione fra i responsabili mondiali della politica economica: gli Stati Uniti hanno mostrato un PIL sorprendente nel III trimestre, sebbene sensibilmente influenzato dall'accumulo di scorte; l'Europa sta progressivamente uscendo dalla recessione; in Giappone la svalutazione dello yen ha stimolato i profitti; ed in Cina la prospettiva di hard landing è stata scongiurata, senza neanche usare il bazooka. Ciononostante, i dati più recenti mostrano un ciclo economico sì in espansione, ma in rallentamento rispetto al ritmo impetuoso sperimentato fino alla fine del III trimestre.
Citigroup calcola giornalmente gli indici che misurano lo scollamento fra i dati macro resi noti, e le previsioni precedenti degli economisti. Il "CESI" (Citigroup Economic Surprise Index) punterà verso l'alto in caso di sorrpese benigne; e verso il basso quando i dati pubblicati si collocano al di sotto delle attese degli economisti. Questo, ovviamente, a prescindere dall'entità assoluta del dato considerato.
Il grafico evidenza una tendenza in essere da un mese e mezzo: il CESI dell'area Euro (blue), degli Stati Uniti (rosso), delle economie emergenti (verde) e dei paesi più industrializzati al mondo (giallo); punta evidentemente verso il basso: i dati sono stati sì positivi, ma generalmente deludenti. Gli EM ormai non sorprendono più gli economisti, se non in negativo.
Poco male, se non fosse che per area Euro, Stati Uniti e G10 i rispettivi CESI si stanno spingendo oltre la linea dello zero; creando nel caso turbolenza macroeconomiche, che non potrebbero non essere risentite anche a livello di mercato azionario e obbligazionario. Sarà importante monitare questi indicatori nelle prossime settimane.