USA
Pazienza (II Parte)

L’aspetto più sconcertante, per quanto ci riguarda, è che quasi tutti gli investitori siano pronti ad assecondare ciò che dice e fa la signora Yellen, contribuendo alla sua aura di onnipotenza. Negli ultimi vent’anni la Fed è risultata una delle peggiori agenzie di previsione economica al mondo. E, aspetto ancor più importante che formulare grame previsioni, il fatto che hanno agito sulla base delle loro stesse previsioni. Ad esempio, Greenspan risultò in anticipo di quattro anni con la sua denuncia di “esuberanza irrazionale” del 1996 (subito prima che il mercato triplicasse di valore), ma rovesciò il suo orientamento in tempo per subire il crash di mercato del 2000, affossato dallo sboom della tecnologia.
Peggiore delle chiamate del 1996 e del 2000 risultò l’abbassamento dei tassi all’1% a metà 2003: un livello che fu mantenuto per un anno. Ciò cagionò l’avvio della bolla immobiliare e una accumulazione di debito senza precedenti. Lo stesso Greenspan affermò ancora una volta fra il 2005 e il 2008 che non sarebbe possibile prevedere l’insorgere di bolle speculative, almeno fino a quando le medesime esplodono. Questo subito prima della crisi dei mutui subprime e il collasso del debito che colpì l’economia americana e quelle dei paesi più industrializzati, provocando la Grande Recessione.
Ancora più incredibile il fatto che la Fed abbia mancato tutte le previsioni durante il governatorato di Greenspan, poi di Bernanke, poi della signora Yellen (l’ultima volta che la Fed ha azzeccato le previsioni risale a quando Volcker aumentò i tassi per stroncare l’inflazione a cavallo fra gli anni Settanta e gli anni Ottanta). In cima a tutti gli errori la decisione di Bernanke di mantenere i tassi invariati fra aprile e ottobre 2008, mentre l’economia collassava. Assieme al suo staff Bernanke si rese protagonista di dichiarazioni da falco che contribuirono a ridurre la domanda, peggiorando il declino dell’economia.
Janet Yellen non è fra noi da abbastanza tempo, ma è chiaro che la sua previsione di un «settore biotech sopravvalutato» formulata a luglio 2014, si sia rivelata errata, dal momento che il settore si è rivalutato negli ultimi nove mesi del 50%. Credo che le sue mosse si riveleranno non meno insensate di quelle dei suoi predecessori. E se mai dovesse avviare un nuovo QE, esso produrrà gli stessi risultati deludenti dei suoi predecessori. Per inciso c’è un membro del suo staff, segnatamente James Bullard (presidente della Fed di St. Louis Fed) che ha affermato: «quando le bolle speculative si gonfiano, continuano a farlo fino a quando esplodono, provocando conseguenze devastanti». Questa dichiarazione potrebbe mutare la grama fama delle previsioni errate dei membri della Fed.
La mia convinzione è che la Fed non aumenterà i tassi nell’anno corrente e in quello successivo, perché lo scenario resta deflazionistico. Al contrario, penso che la Fed avvierà un nuovo QE, ma stavolta il mercato potrebbe non apprezzare, riconoscendo le persistenti difficoltà da parte della banca centrale a traghettare l’economia verso condizioni di normalità. Questa volta ci sarà una fuga precipitosa dalla borsa, e finalmente un bear market.

Charles L. (Charlie) Minter è uno dei fondatori della Comstock Partners, Inc., una società costituita nel 1986 e attiva nelle gestioni patrimoniali. Continua...