Powell getta la spugna troppo tardi?

- 01/12/2021
La resa di Powell rischia di coincidere con un massimo almeno provvisorio degli indici inflazionistici. Intanto sulla notizia il future sulla benzina ieri ha conosciuto un vistoso calo; che presumibilmente nei prossimi giorni si trasferirà alla pompa, contribuendo a ridurre l'inflazione attesa per il mese appena incominciato.
Ma in generale le fonti di energia hanno prevedibilmente perso lo smalto dei mesi passati. La variazione annuale del greggio WTI è passata dal +233% di aprile, a meno del +50% di novembre. Le quotazioni sono cresciute negli ultimi sei mesi ma, ciò che più conta per l'inflazione; ad un ritmo inferiore rispetto a quello insostenibile della passata primavera.
Si scorge anzi adesso un vistoso gap: fra un'inflazione al 6.2% ad ottobre, ed un petrolio il cui tasso di crescita è orientato in direzione diametralmente opposta. Data la correlazione da sempre vigente fra le due misure, è sensato aspettarsi che il CPI nei mesi entranti possa a sua volta convergere verso sud: potenzialmente dimezzandosi fino alla prossima primavera.
Questo, a meno che inizino a pesare fattori non propriamente sotto i riflettori: segnatamente, il mercato immobiliare, che certamente fornirà un contributo significativo e crescente fino alla fine del prossimo anno; e l'andamento dei noli marittimi. Questi ultimi calanti da alcune settimane, soprattutto per fattori stagionali. Ce ne siamo occupati nel Rapporto Giornaliero di oggi, al quale rimanderemmo.