Quanto manca alla prossima recessione in USA?

- 19/09/2016
Il dibattito negli Stati Uniti è tutto incentrato sulle prossime elezioni presidenziali, e sulla possibilità che poco dopo la Federal Reserve intervenga nuovamente - o meno - sul livello ufficiale del costo del denaro. Nel frattempo però gli indicatori macroeconomici forniscono segni di saturazione della corrente congiuntura economica. È il caso del tasso di disoccupazione che, dopo aver raggiunto il "NAIRU" - la soglia di disoccupazione al di sotto della quale iniziano a montare le pressioni inflazionistiche - ha smesso di scendere, e ora oscilla, incerto sul da farsi.
Opportunamente, perché se iniziasse anche solo timidamente a salire, porrebbe le premesse per una recessione che si concretizzerebbe nella prima metà del prossimo anno.
Il grafico mostra, nella parte superiore, il tasso di disoccupazione ufficiale (quello effettivo è tuttora soltanto di poco inferiore alla doppia cifra) in grigio, la media a 4 mesi, in nero; e, in rosso, la media a 12 mesi del dato grezzo. Si nota una tendenza calante, in essere ininterrottamente dalla fine del 2010. L'occupazione, si sa, è una variabile ritardataria rispetto all'inizio e alla fine del ciclo economico.
In basso si scorge il tasso di variazione annuale del tasso di disoccupazione USA. In grigio, le ultime tre recessioni del 1990-91, del 2001 e del 2007-2009.
Emergono prepotentemente due informazioni, confermate anche dall'esame storico: 1) le inversioni di tendenza del tasso di disoccupazione anticipano efficamente le recessioni economiche. Sarebbe sufficiente spingerci oltre la soglia del 5%, in termini di media a 4 mesi, per far risuonare il campanello d'allarme.
In secondo luogo, e alternativamente, sarebbe sufficiente che la variazione annuale dell'unemployment rate, dai correnti livelli negativi, si neutralizzasse, come minaccia prepotentemente di fare molto presto. In soldoni, il 4.9% di agosto si è confrontato benignamente con il 5.1% di agosto 2015, producendo una lettura negativa. Ma ad ottobre 2015 il tasso di disoccupazione USA si attestava al 5.0%, per cui sarebbe sufficiente fra un mese e mezzo ottenere la medesima rilevazione, per produrre una variazione nulla, che a sua volta farebbe scattare il conto alla rovescia.
Alla resa dei conti, se il mercato del lavoro americano si deteriorasse in misura anche marginale, le elezioni americane di novembre si colorerebbero di toni che suggerirebbero, per il nuovo presidente USA, la realtà di una recessione potenzialmente già nei primi mesi del 2017.