USA
Un indicatore che spazza via i timori di recessione globale

Per misurare lo stato di salute della congiuntura economica, da tempo si fa impiego degli indici delle sorprese macro. Elaborati da diverse istituzioni (da Citi a Goldman Sachs, da JP Morgan all'agenzia Bloomberg); hanno l'indubbio vantaggio di essere calcolati su base giornaliera; nonché di fornire una rappresentazione immediata e puntuale dello stato di salute dell'economia monitorata.
Il crescente successo di questi indicatori stuzzica la fantasia dell'analista. Un approccio che da alcuni anni impieghiamo in AGE Italia, consiste nel prendere in considerazione gli indici delle sorprese macro di tutte le aree o stati contemplati globalmente - nove, in tutto - selezionando di volta in volta quello che risulta il più elevato; oppure, il più basso, come facciamo in questa raffigurazione.

Questo consente di tracciare la dinamica della ripresa economica iniziata ormai dieci anni fa. Quella che di volta in volta risulta l'economia più deludente, finisce per tracciare un percorso armonicamente contenuto da un canale dall'inclinazione rialzista, all'interno del quale pur si scorgono dinamiche dalla pendenza negativa: è quanto occorso nel 2011, all'inizio del 2014 e nel 2017-18.
Proprio quest'ultimo rallentamento appare agli sgoccioli. Come si può notare, il CESI Lowest ha svoltato ormai definitivamente verso l'alto, riconquistando una inclinazione positiva ormai da sei settimane. Un dato che conferma la ripartenza congiunturale globale già suggerita dagli indicatori più veloci, e che spazza via i timori di recessione, emersi da alcune indicazioni superficiali.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...