USA
USA ed Europa: due diverse ricette per uscire dalla crisi

Le anticipazioni sul PMI manifatturiero nell'area Euro nel mese di settembre sono sconfortanti: diverse economie mostrano segni di rallentamento, se non di vero e proprio ripiegamento. Difficile questi dati non si tradurranno in qualcosa di spiacevole a livello di PIL comunitario; mentre, sull'altra sponda dell'Atlantico, l'economia viaggia a pieni giri. Penso che ciò dipenda da un diverso approccio da parte delle autorità economiche: più dogmatico in un caso, più dogmatico nell'altro. Il confronto fra l'evoluzione del settore pubblico e del settore privato, in USA e in Europa, conferma come una diversa visione stia producendo differenti dinamiche di sviluppo.

Come si può notare negli Stati Uniti la porzione di PIL generato nel settore privato (consumi delle famiglie, investimenti delle imprese e saldo netto di bilancia commerciale) è in continua crescita dal 2009; mentre il settore pubblico è in costante ridimensionamento. L'assunto è che minore spesa pubblica comporti minori imposte, e possibilità da parte del settore privato di spendere il denaro in modo più produttivo.
Viceversa, in Europa la spesa pubblica è in vistosa crescita da due anni a questa parte, e si colloca su livelli non dissimili da quelli del 2009. Purtroppo, questo drenaggio dei governi si è tradotto in una contrazione netta del settore privato, e dunque in una stagnazione complessiva dell'economia.
Da questo punto di vista, la ricetta sarebbe quella di meno stato, e più privati. Facile a dirsi, meno a farsi. Il risultato però è un'economia che stenta a ripartire. E di questo, tutti pagano lo scotto.

Un operatore professionale da molti anni attivo sui principali mercati finanziari mondiali. Continua...