Alle Commodity manca la necessaria coralità
- 17/12/2025
Ancora un nulla di fatto. Il bicchiere è poco più che mezzo piano: può gratificare, visti i trascorsi, ma non soddisfare.
Le materie prime in progresso rispetto ad un anno fa, sono il 54% del totale. Si fa riferimento alla performance anno su anno: 17 dicembre 2025 rispetto al 17 dicembre 2024. Al momento, come evidenzia la figura, poco più della metà vanta una condizione favorevole sotto questa prospettiva.
Non c'è da essere soddisfatti, perché ancora una volta la proporzione sfuma l'impresa prescritta di eclissare l'asticella del 70%: che è quella soglia che, toccata ma non superata, ha anticipato i ridimensionamenti dell'intero universo in questione.
Viceversa ad agosto di cinque anni fa, quando (ben) più del 70% delle commodity vantò un tasso di crescita annuale positivo, fu conseguita la "velocità di fuga" necessaria a favorire un ulteriore rialzo: profondo e duraturo.
Affinché si consegua una simile condizione, evidentemente, non è sufficiente che salgano i preziosi, o i metalli industriali, o talune fonti di energia, o ancora i cereali o le carni o i coloniali. È richiesto che ad un certo punto salgano la maggior parte delle "famiglie" citate, anche se non con particolare intensità.
Ma con convinzione, sì.